CHI SIAMO

Siamo un gruppo di cittadini della zona 5 e 6 che nel corso del 2013 ha messo a punto, insieme al Consiglio di Zona 6, un progetto per la realizzazione progressiva del parco di via Segantini nell’area dell’ex-sieroterapico. Ma c’è bisogno del sostegno di tutti voi per dare voce al progetto.

Per questo motivo abbiamo costituito l’Associazione Parco Segantini: per collaborare con il Comune nella realizzazione e nella tutela del futuro Parco.

Fra i due Navigli, un nuovo Parco da immaginare, da progettare, da fare. Con le idee, l’aiuto e l’energia di tutti i milanesi che vogliono aria, luce, spazio, verde e libertà.

Per maggiori informazioni scrivete a parcosegantini@gmail.com

Come è nata l’Associazione Parco Segantini

L’Associazione è nata formalmente il 15 aprile 2013, ma già dal 2012 si era costituito un primo gruppo di cittadini che aveva cominciato a dialogare con il Comune di Milano e con EC Harris/Fabrica per capire la situazione, stimolare il Comune e formulare proposte in merito alla realizzazione del parco.

La richiesta di dialogo dei cittadini è stata accolta dal Consiglio di Zona 6, che nel maggio 2012 ha convocato presso l’Istituto Giorgi un primo incontro in cui erano presenti anche i due Assessori più direttamente interessati, e cioè l’Urbanistica (Ada Lucia De Cesaris) e Verde (Chiara Bisconti).

In quella sede i due assessori hanno chiarito che secondo la convenzione edilizia del 2008  ECHarris/Fabrica era tenuta a consegnare al Comune l’area del parco sistemata a  “verde primordiale”, cioè  un  grande  prato senza  alcuna  attrezzatura  (vialetti pedonali, alberi, impianti di irrigazione, illuminazione pubblica, panchine, giochi bimbi, aree cani, ecc.).

Il Comune avrebbe dovuto prendere in consegna l’area a “verde primordiale” e procedere alla realizzazione del parco secondo il progetto dell’arch. Desvigne, che aveva vinto qualche anno prima il bando di gara internazionale per la progettazione del parco. Il problema era che il progetto Desvigne costava circa 5 milioni di Euro e il Comune non disponeva nemmeno di 1 Euro.

Nell’incontro del maggio 2012 si è pertanto deciso di dare il via a un “Laboratorio di idee” coordinato dalla Zona 6 in cui le istituzioni e i cittadini avrebbero potuto formulare e discutere proposte finalizzate alla realizzazione del parco in più fasi articolate nel tempo.

 

Sono seguiti nei mesi successivi alcuni incontri del Laboratorio in cui sono emersi i principali desideri dei cittadini, primo tra tutti l’impianto di illuminazione pubblica per evidenti motivi di sicurezza.

La Zona 6 si è impegnata a ricercare con il Comune una prima quota di finanziamenti per la prima fase di attuazione del parco.

L’attività svolta per la fascia lungo via Segantini

L’attenzione del “Laboratorio di idee” era ed è rivolta alla “grande area” del parco, cioè quella compresa tra i civici 20- 26 di via Segantini ad est e la roggia Boniforti ad ovest.

L’attività del comitato di cittadini si è estesa invece anche alla fascia a verde lungo via Segantini (battezzata dai cittadini “viale dei Tigli”); per questa fascia la sistemazione di prima fase è a verde, ma il progetto finale prevede di realizzare tra il filare di tigli e la carreggiata stradale una serie di parcheggi analoghi a quello già costruito sopra il parcheggio sotterraneo in prossimità dell’incrocio Segantini/Borsi, distruggendo quindi circa metà dell’area a prato antistante gli edifici.

Il progetto di sistemazione a parcheggio è temporaneamente sospeso per mancanza di finanziamenti e al momento non ci sono le condizioni per superare questa previsione, ma l’azione dell’Associazione si svilupperà comunque in tal senso.

Come sistemazione “di prima fase” della fascia a verde lungo via Segantini il gruppo di cittadini che ha poi dato vita all’Associazione ha proposto fin dall’autunno 2012 di realizzare una siepe perimetrale del verde costituita da cespugli con fioritura in periodi diversi dell’anno il cui scopo principale è quello di difendere i prati dall’invasione delle auto dei frequentatori notturni dei locali sui Navigli.

APS Corsera 20121008

Dato che un intervento di questo tipo non era contemplato tra le previsioni del Comune, se ne rendeva necessaria la sponsorizzazione da parte dei cittadini.

Per poter procedere in tal senso occorreva una figura rappresentativa dei cittadini, con un proprio codice fiscale e in grado di firmare un contratto con il Comune.

Il 15 aprile scorso il comitato di cittadini si è pertanto costituito formalmente in Associazione Parco Segantini, poi regolarmente registrata all’Agenzia delle Entrate e in attesa di riconoscimento come ONLUS in quanto  dedicata essenzialmente alla “tutela e valorizzazione della natura e dell’ambiente”.

Il 30 aprile 2013 la neonata Associazione ha presentato al Settore Arredo Urbano e Verde del Comune la proposta formale di “Collaborazione tecnica” per la realizzazione e la manutenzione triennale della siepe fiorita.

Nel giugno 2013 il Comune ha risposto che non riteneva opportuna la realizzazione della siepe fiorita (senza chiarirne il motivo) e proponendo in alternativa di posizionare in adiacenza al marciapiede di via Segantini un nuovo filare di 27 alberi distanziati tra loro in modo congruente con la successiva realizzazione del parcheggio e di installare in corrispondenza delle rampe di accesso ai box 28 paletti in acciaio inox per impedire alle auto di invadere i prati.

L’Associazione ha ritenuto inaccettabile una proposta di questo tipo, soprattutto per il costo nettamente superiore a quello della siepe ma anche perché tra un albero e l’altro ci sarebbero oltre 10 m, più che sufficienti a consentire il passaggio degli autoveicoli.

In data 4 luglio è stata pertanto consegnata al Settore Arredo e Verde del Comune una nuova proposta dell’Associazione in cui si recepisce l’idea del Comune del nuovo filare di alberi ma inserendo un tratto di siepe fiorita tra un albero e l’altro e attribuendo al Comune l’installazione dei paletti in acciaio inox.

L’attività per la “grande area” del Parco

Nell’ambito del “Laboratorio di idee” coordinato dalla Zona 6 è emerso chiaramente fin dall’inizio l’assurdità che venisse consegnata da EC Harris/Fabrica al Comune l’area sistemata a “verde primordiale” (cioè a prato senza alberi) senza poterla quindi utilizzare nemmeno in minima parte.

La Zona 6 si è pertanto attivata prontamente con il Comune per recuperare un primo finanziamento che consentisse un attrezzaggio parziale del parco.

Nel marzo 2013 la Zona ha comunicato di aver ottenuto dal Comune un accantonamento a bilancio di circa 300.000 Euro; per poterlo utilizzare concretamente occorre però che il Settore Arredo Urbano e Verde predisponga il progetto della prima fase del parco e che la Giunta Comunale lo approvi.

Il progetto è stato avviato nel giugno scorso e in luglio è stata trasmessa all’Associazione una prima bozza.  I criteri generali del progetto, condivisibili, prevedono il mantenimento della parte centrale dell’area a “prateria”, cioè a prato con pochi gruppi di alberi, e la creazione di una fascia boschiva lungo la roggia Boniforti; l’opera maggiormente impegnativa contenuta nel progetto consiste nella realizzazione di un percorso ciclopedonale illuminato tra l’incrocio Segantini/Borsi  e via dei Crollalanza, in parte all’interno e in parte all’esterno della fascia boschiva lungo la roggia.

Rimangono da verificare il tracciato del percorso ciclopedonale e le caratteristiche dell’area boschiva tra Comune,  Zona 6,  Associazione  e  Italia Nostra.

L’area naturalistica e la collaborazione con Italia Nostra

Perché è stata coinvolta anche Italia Nostra?

Nel marzo 2013 EC Harris/Fabrica ha cominciato i lavori di sistemazione a “verde primordiale” dell’area del parco secondo il Piano Paesaggistico approvato dal Comune nel dicembre 2012, di cui nessuno fino a quel momento aveva citato l’esistenza.

Il Piano Paesaggistico prevede sostanzialmente l’abbattimento di quasi tutti gli alberi preesistenti, in parte perché giunti al limite della loro vita vegetativa, in parte perché malati e in parte perché classificati “infestanti” nella “Black list” della Regione Lombardia;  l’intervento più drastico sarebbe lungo la roggia, dove c’è la maggior presenza di alberi spontanei e dove si sono rifugiati gli animali selvatici sopravvissuti ai lavori, in quanto il Piano Paesaggistico prevede la costruzione di una strada sterrata larga 4 m sul lato est della roggia stessa.

I primi abbattimenti di alberi hanno provocato proteste di residenti e ambientalisti e il coinvolgimento della Polizia Ambientale della Provincia, che a metà aprile ha imposto la sospensione dei lavori lungo la roggia fino alla schiusa delle uova degli uccelli selvatici, cioè ai primi di maggio.

Il 23 aprile la Zona 6 ha convocato il “Laboratorio di idee”, invitando anche rappresentanti degli Assessorati all’Urbanistica e al Verde del Comune, per fare chiarezza sul da farsi.

Su suggerimento del rappresentante dell’Assessorato all’Urbanistica, si è deciso in quella sede di approfondire la situazione degli alberi esistenti lungo la roggia nella logica di salvare ciò che si poteva mantenere, delimitando di conseguenza una sorta di “area naturalistica”in cui garantire anche la sopravvivenza degli animali selvatici che vi hanno trovato rifugio (anatre, falchi, sparvieri, ricci, tritoni, ecc.). Questo condurrà di fatto a una variante del Piano Paesaggistico del parco.

Dato che il Comune è organizzato per una manutenzione del verde di tipo “industriale” e non di tipo “artigianale” come invece occorre per un territorio ambientalmente delicato, è emersa l’esigenza di una gestione differenziata dell’area naturalistica.

La neonata Associazione Parco Segantini ha consultato rapidamente Italia Nostra e LIPU, che hanno la maggior esperienza in aree analoghe, e ha riscontrato  la possibilità di una gestione “congiunta”dell’area naturalistica lungo la roggia Boniforti.

Con lettera in data 13/5/2013 l’Associazione ha pertanto offerto al Comune di Milano la disponibilità a farsi carico della gestione dell’area naturalistica allegando un progetto di intervento redatto congiuntamente con Italia Nostra e LIPU.

Da quel momento si sono susseguiti diversi sopralluoghi con rappresentanti del Comune, della Zona 6, dell’Associazione e di Italia Nostra, in cui il direttore del Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra ha assunto di fatto il ruolo di consulente tecnico dell’Associazione.

Con i volontari di Italia Nostra e dell’Associazione si sono inoltre organizzate nei mesi di maggio e giugno due operazioni di “pulizia straordinaria” del bosco lungo la roggia e almeno un’altra operazione di questo tipo andrà organizzata a settembre.

Dal punto di vista formale il Comune non ha ancora risposto alla disponibilità offerta dall’Associazione, ma i Settori tecnici del Comune stanno operando in questa logica.

Il passo successivo sarà ora di definire il perimetro dell’area naturalistica insieme a Comune, Zona, Associazione e Italia Nostra; una volta definita la dimensione dell’area si potranno valutare i costi di impianto e di gestione triennale e la relativa suddivisione tra Comune, Associazione, Italia Nostra e LIPU.