Il Giardino Edibile di “Parco Segantini”
L’idea progettuale
L’idea di realizzare un “giardino edibile” (orto-frutteto) nel Parco di Via Segantini, nasce dalla sollecitazione dell’Associazione Parco Segantini, all’interno del progetto più ampio che prevede la riqualificazione dell’intera area denominata “Cuore Verde dei Navigli”. L’area identificata dall’associazione dovrebbe essere quella a lungo il viale dei tigli, immersa nel grande prato verde adibito ad area gioco ed eventualmente frammentata all’interno dell’area in tre sotto-aree di forma quadrangolare. L’orto-frutteto avrebbe principalmente finalità produttive ma allo stesso tempo si proporrebbe di fungere da aggregatore sociale e da “collante” intergenerazionale, attraverso la divulgazione di una nuova filosofia di vita e di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente e dei tempi della natura.
Il giardino edibile dovrebbe avere anche un’importante funzione paesaggistica e quindi ospitare elementi decorativi come fiori e arbusti o piante da frutto e aromatiche. Oltre alla parte adibita propriamente ad orto sarebbe interessante dedicare un’area a frutteto comunitario impostato per l’auto-raccolta (pick your own).
L’orto secondo Slow Food
Sono quattro le funzioni principali che un orto slow deve riflettere: essere rispettosamente produttivo, essere bello e funzionale, essere malleabile e capace di adattarsi all’interno di contesti cittadini e metropolitani e, infine, essere un punto di incontro, dove l’educazione e l’inclusione sociale siano obiettivi da ricercare. Slow Food ormai da alcuni anni si occupa di orti e di orticoltura sostenibile. L’ha fatto, in Italia, con un’iniziativa rivolta ai più giovani, costruendo una rete di orti scolastici e un progetto chiamato Orto in condotta. Il nome – che evoca l’otto in condotta – non ha altro scopo che richiamare l’ambito scolastico nel quale il progetto si sviluppa e, al contempo, collegarlo con il termine “condotta” al mondo associativo di Slow Food. Molte condotte di Slow Food hanno nel tempo attivato iniziative locali, mutuando l’esperienza degli orti scolastici e coinvolgendo maggiormente gli adulti in orti sociali, collettivi e in altri progetti, ancora di sostegno all’agricoltura, come gruppi di acquisto e comunità di supporto. Per sua natura, infatti, l’orto permette di riunire allievi e studenti, genitori e insegnanti, produttori locali e ricercatori. E più in generale, un pubblico al quale trasmettere una nuova sensibilità verso le tematiche dell’alimentazione di qualità e del consumo consapevole e informato. Nei nostri orti si lavora per fare crescere quelli che ci piace definire co-produttori, coloro che non subiscono il cibo, ma ne fanno fonte di impegno, di ricerca e di piacere. In tal senso possiamo parlare di una rivoluzione nell’orto, che avviene in maniera pacifica e piacevole, spontanea e lenta, e ci auguriamo sia duratura e capace di coinvolgere tante persone.
Progettazione e suddivisione degli spazi
L’orto-frutteto che andremo a proporre sarà basato sui principi dell’agro-ecologia e della sostenibilità ambientale. Molta attenzione andrà posta sull’utilizzo delle risorse al fine di evitare sprechi. L’area identificata sarà situata all’interno del parco urbano in un terreno in pianeggiante, ben esposto al sole lungo un viale alberato di tigli. Oltre che dagli abitanti della zona, l’area verrà fruita in misura privilegiata dalle abitazioni prospicienti al parco, sarà quindi importante, come già sopra descritto, valorizzare gli aspetti paesaggistici e decorativi anche attraverso utilizzo di essenze, che durante le stagioni esprimano una varietà di colori e forme piacevoli alla vista. La forma del giardino edibile potrebbe essere regolare, suddivisa in tre grandi riquadri all’interno dei quali si potrebbero progettare aiuole di forma poliedrica, riprendendo le geometrie e utilizzando gli stessi materiali degli altri spazi costruiti del parco (anfiteatro, allestimenti). Potrebbe essere utile (da verificare regolamento comunale in merito agli orti urbani) lavorare su cassoni rialzati utilizzando terra di riporto.
Piante da frutto siepi e arbusti
Siepi di arbusti e piante da frutto daranno un senso di movimento e di verticalità all’orto. Fiori, frutti e bacche di piante e siepi serviranno inoltre da rifugio a piccoli roditori e insetti utili, attirano uccelli e api: conferiranno verticalità, movimento, colori e frutti. Come già accennato nel paragrafo antecedente, sarebbe interessante realizzare un frutteto comunitario, che segua le stesse logiche dell’orto per quanto concerne la modalità di gestione e raccolta. Si potrebbe pensare di piantare ciliegio e pesco che oltre ad avere magnifiche fioriture, danno molta resa se progettati fin dall’inizio per il pick your own con forme di allevamento in volume, cercando di contenere la chioma al fine da agevolare una raccolta manuale. Molto interessanti potrebbero essere anche i piccoli frutti: fragole, lamponi, mirtilli e more da rovo; in particolare si consiglia il lampone rifiorente che richiede poca manutenzione e per tutta l’estate colora gli arbusti con i serbevoli frutti da consumare freschi nella macedonia o col gelato oppure da destinare alla preparazione di ottime confetture. Gli arbusti mirtillo, oltre ad avere frutti blu intenso ricchi di vitamina C e antociani, in autunno diventano rosso purpureo creando bellissime macchie di colore. Altri arbusti interessanti sono la buddleia (che attira le farfalle), il corniolo, che fiorisce presto e, quindi, è di supporto alle prime api primaverili ancora intorpidite, l’olivello spinoso (interessante anche per il succo delle bacche) e, infine, il sambuco, che potrà servire per la preparazione di gelatine, sciroppi e anche frittelle.
Per perimetrare e “proteggere” orto e frutteto” si potrebbero realizzare siepi vive di rovo.
Apiario
All’interno di una delle aree a frutta, si potrebbe pensare di inserire qualche arnia. Le api oltre a essere fondamentali per l’impollinazione delle piante da frutto, potranno essere oggetto di laboratori e percorsi educativi per grandi e piccini.
Sovescio e pacciamatura
Durante i mesi invernali è suggerita la copertura vegetale con specie da sovescio che dovrebbe produrre una serie di effetti positivi al terreno, oltre ad essere più gradevole alla vista rispetto a un terreno nudo.
Nel corso della stagione produttiva è raccomandabile mantenere uno strato di copertura sul terreno, tra le fila di ortaggi, con materiale pacciamante, al fine di evitare un’eccessiva perdita d’acqua per evaporazione e il prolificare di erbe che andrebbero a competere con le colture.
Successioni e produzioni nell’orto
Durante i mesi invernali sarà necessario fare una corretta pianificazione delle colture che saranno seminate nella stagione successiva. Nel corso della stagione produttiva sarà opportuno monitorare e registrare le quantità prodotte per ogni coltura, al fine di realizzare una programmazione più precisa nella stagione successiva (diario dell’orto). Sarà opportuno realizzare intorno ai cordoli esterni di alcune aiuole delle bordure di fiori: papaveri, nasturzio (che tiene lontano gli afidi)tageti. Per l’acquisto di sementi e piantine (possibilmente biologiche o non trattate, e comunque di buona qualità), è importante individuare un vivaio di fiducia. Sono da preferire varietà locali o ben adattate alla zona, generalmente più resistenti. I primi passi sono fondamentali e nell’impostazione di un orto anche piccoli dettagli potrebbero decretare il successo o il fallimento di quanto ci si accinge a fare.
Irrigazione e compostiera
Impianto d’irrigazione: dovrebbe essere disponibile una derivazione di acqua potabile che dalla cascina potrebbe essere facilmente trasportata all’orto. Sarà necessario progettare un impianto che utilizzi al meglio l’acqua al fine di evitare sprechi. Un utilizzo oculato dell’acqua farebbe rientrare il bilancio energetico dell’orto nei parametri della sostenibilità, ambientale ed economica.
Compostiera: in un luogo riparato, non molto distante dall’orto, sarebbe opportuno realizzare una compostiera. Assommato al bilancio idrico, l’attivazione della compostiera ottimizzerebbe il bilancio energetico dell’orto.
Gestione di orto, frutteto ed apiario comunitario
La gestione di orto, frutteto e apiario deve essere collettiva. E’ importante stabilire le regole di gestione all’inizio e sin dalle prime fasi di progettazione va coinvolto il gruppo di persone che gestirà l’orto. Si potrebbe ipotizzare un gruppo di gestione “misto” prevalentemente volontario ma affiancato per alcuni tipi di operazioni da tecnici specializzati ed eventualmente da cooperative di tipo B. Una parte del raccolto è da destinarsi alle persone che a titolo volontario si occupano della gestione dell’orto. Una parte del raccolto, in particolare la frutta, potrebbe essere venduta ai raccoglitori occasionali e con il ricavato si andrebbero a finanziare le operazioni di gestione del frutteto e parti delle operazioni di gestione dell’orto. L’apiario potrebbe essere gestito da un apicoltore.
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